Gli animali comunicano, che sia per un conflitto o per una sana convivenza: il meraviglioso mondo dei gesti tra diverse specie.
Tante volte si è parlato del vasto mondo della comunicazione tra uomo e animale, complessa, ma essenziale per una corretta convivenza tra due specie davvero diverse tra loro. Tuttavia, poco si trattano altri rapporti, spesso buffi, talvolta conflittuali, tra diverse specie di animali.
Fin quando di mezzo c’è un essere umano, la comunicazione appare più ‘semplice‘, ma quando avviene un faccia a faccia tra due specie? La cosa diventa interessante. Come spiega la Dott.ssa Federica Pirrone, membro del comitato scientifico di Kodami, gli animali, comunicando, entrano in relazione e possono sviluppare legami. Sia gli esseri umani che gli altri animali sociali hanno la capacità di farlo anche al di fuori dei confini della propria specie.
Tuttavia, i comportamenti di una specie possono talvolta assomigliarsi superficialmente a quelli di un’altra specie, ma avere significati profondamente diversi. Pensiamo, ad esempio, a un cavallo che, quando è arrabbiato, porta indietro le orecchie, e a un cane che, in una situazione simile, fa il contrario, spostandole in avanti. I fraintendimenti sono sempre possibili, soprattutto quando all’altro capo della comunicazione ci siamo noi, con il nostro bagaglio di emozioni e di ragionamenti tipicamente umani. Ma nel complesso, come avviene la comunicazione?
Gli animali di diverse specie comunicano tra loro attraverso diversi canali: tattile, visivo, uditivo e chimico. Questa capacità di comunicazione non si limita agli esseri umani, ma si estende anche agli animali sociali che possono comunicare con individui di specie diversa. Partiamo dalla vista, senso essenziale in natura. Come sappiamo, i segnali visivi implicano posture, gesti, mimica facciale e colorazioni. Gli animali di specie diversa spesso competono per risorse come cibo e luoghi di riposo, e i segnali visivi aiutano a disinnescare i conflitti e a ridurre – quanto possibile – i combattimenti.
Un esempio di comunicazione tattile tra due specie diverse di animali si osserva tra uccelli e mammiferi erbivori. In molte praterie africane, uccelli come i bufaghe e mammiferi come rinoceronti o zebre condividono una relazione mutualistica. I bufaghe si posano sui grandi mammiferi e si nutrono di parassiti come zecche e insetti che trovano sulla loro pelle. In cambio, i mammiferi ottengono un servizio di pulizia.
E poi si passa all’udito. Un esempio di comunicazione uditiva tra due specie diverse è il richiamo di avvertimento dei delfini verso i pesci. Quando i delfini avvertono la presenza di un predatore, emettono clic e fischi ad alta frequenza. Questi suoni non solo avvertono i membri del loro gruppo, ma alcuni studi suggeriscono che possono anche influenzare il comportamento dei pesci vicini, spingendoli a cambiare direzione per evitare la minaccia.
Infine, un affascinante esempio di comunicazione visiva tra due specie diverse si osserva tra le lucertole e i gatti. Quando un felino si avvicina a una lucertola, quest’ultima può adottare una postura difensiva molto visibile, come allargare le zampe e cambiare colore per sembrare più grande e minacciosa. Questa visualizzazione non è un caso, ma ha lo scopo di dissuadere il gatto dall’attaccare. Dall’altra parte, il gatto, che percepisce il cambiamento nel comportamento della lucertola, può sentirsi – inconsciamente – indotto a non inseguirla. In questo caso, 1 a 0 per la lucertola.
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